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Darderi: “Partita dura, ho finito con i crampi. Gioco per l’Italia, ma mi sento argentino”-

Una crescita esponenziale nel corso degli ultimi mesi quella di Luciano Darderi, che nella serata di domenica 11 febbraio si giocherà la prima finale in carriera contro Facundo Bagnis. Dopo un cammino favoloso, che lo ha visto superare Sebastian Baez in semifinale, il 21enne di origine argentina si trova catapultato in top 100 e va a caccia del primo titolo nel circuito ATP al Cordoba Open. Al termine del duro match contro la testa di serie n. 2 del seeding, il nativo di Villa Gesell è intervenuto nella consueta conferenza stampa. Ecco, dunque, le dichiarazioni più interessanti. D: Complimenti per la tua prima finale ATP, che partita! Volevo chiederti cosa hai provato alla fine di questo lungo match? Luciano Darderi: “La verità è che è stata una partita dura. Alla fine ho avuto un po’ di crampi sul 4-2, qualcosa di normale in un match così contro uno dei migliori tennisti del mondo che era campione in carica qui. Credo di essere migliorato tanto negli ultimi 7/8 mesi. Mi sono passate tante cose per la testa quando sono caduto a terra. Vincendo sono entrato in top 100 e sono molto contento”. Hai raggiunto molti obiettivi questa settimana, tra cui la top 100. Ma ora pensa alla tua prima finale, che è un’opportunità unica Luciano Darderi: “Sono contento di aver raggiunto l’obiettivo della top 100. Ma ho ancora tanto da migliorare, dal punto di vista fisico e mentale”. D: Cosa pensi della partita di oggi contro Baez e del tuo prossimo avversario Bagnis? Luciano Darderi: “La partita di oggi non era facile, sia per il ranking che per il livello. Lui è molto lontano dal mio livello. Ma sentivo che poteva essere un grande match per me e che potevo vincere giocando bene. Bagnis è un grande giocatore, è stato vicino alla top 50, sarà una partita difficile. Il circuito è duro ovunque. Mi sento argentino, sono nato giocando nei club di Buenos Aires, a Gesell. Da bambino le opportunità per me erano difficili e ho preso questa decisione per rendere le cose più facili”.  Fabio Barera ...

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